Comunicazione con i media

Quali sono stati i temi d’interesse per i giornalisti durante la stagione 2017

A fine stagione è sempre importante fare un bilancio sul nostro lavoro per riflettere sugli obiettivi raggiunti (e quelli mancati) per programmare la stagione seguente. Con riferimento all’attività di ufficio stampa, a seguito mio bilancio ho preparato un quadro dei temi principali che hanno caratterizzato la rassegna stampa di quest’anno e influito il lavoro di comunicazione.

Continuano a essere recepiti bene i temi classici, da noi presentati alla stampa a inizio stagione, come il gusto dell’anno e i top 10 (i 10 gusti più amati dai tedeschi). Con loro apriamo la stagione, essi polarizzano l’attenzione dei giornalisti e indirettamente attraverso gli articoli pubblicati su questi temi, raggiungiamo il consumatore focalizzando i filoni di consumo, suggerendo preferenze sul mercato, ma soprattutto promuovendo il nostro gelato e i nostri gusti. La notizia del gusto dell’anno funziona anche come canale di pubbliche relazioni interne, in quanto stimola i soci alla produzione di quel gusto e a renderlo noto tra i loro clienti. Fondamentalmente due sono gli obiettivi principali di queste notizie a inizio stagione:
1. canalizzare l’attenzione dei giornalisti verso temi “sicuri”, cioè non negativi per l’immagine del gelatiere;
2. dare un supporto al gelatiere perché possa fare più fatturato; in sintesi più si fa parlare – come vogliamo noi – di gelato italiano, meglio si motiva e incrementa il suo consumo.

Quest’anno un tema classico, che da sempre risveglia interesse tra i giornalisti e preoccupazioni tra i gelatieri, si è scatenato inaspettato a gennaio, condizionando successivamente il lavoro di comunicazione durante tutta la stagione. Sto parlando del prezzo pallina a seguito l’aumento drastico del prezzo delle stanghe di vaniglia, di cui in questa sede non mi dilungo avendone parlato esaurientemente in uno dei numeri precedenti. Però indico qui la strategia di “distrazione” sfruttata per parlare anche di altro e non solo di prezzi.

Parlare, scrivere e diffondere la notizia su altri temi, come il gusto dell’anno o i Top Ten, ha aiutato a mitigare l’ondata di telefonate ripetitive e in parte aggressive sul prezzo del nostro gelato. Oltre ai due temi sopra citati, altre due notizie si sono aggiunte nell’attività di supporto, smorzando l’attenzione per il prezzo pallina, anzi deragliando l’attenzione altrove. La prima notizia riguardava la mostra storica dedicata ai gelatieri veneti a sud del Reno “Gelato – Italienische Eismacher am Niederrhein“, allestita nel museo Clemens Sels a Neuss. E su questa come ufficio stampa ho fatto partire due extra comunicati stampa a nome Uniteis, attirando quindi telefonate sul tema dei gelatieri veneti pionieri in Germania e relegando il tema prezzo in secondo piano, almeno per alcune settimane a giugno. La seconda notizia, ancor più forte e dominante è stato l’evento Gelato World Tour, che ha magnetizzato i media in toto. In particolare la tappa finale per la Germania a Berlino a inizio luglio ha prodotto un’ondata di articoli e servizi senza paragoni e che si è protratta fino a inizio settembre. Grande primo piano per il gelato di tradizione italiana, riflettori puntati sui gelatieri italiani, la loro professionalità, i loro gusti e così via. E in questo vortice di notizie il tema prezzo pallina è scivolato per qualche mese in cantina.

Passiamo ora a un altro tema, che gode da un paio di anni di molto interesse: alimentazione e salute. In questo contesto è stato dedicato anche nel 2017 molto spazio al gelato nella sua composizione e nelle sue caratteristiche. Sono notizie, che descrivono i “Merkmale”, i dati di un prodotto, i quali possono indicare sia gli ingredienti, i grassi, gli zuccheri o anche il calcolo approssimativo del costo di produzione, i trends di consumo, il prezzo per regione o la storia. In questo contesto il gelato viene visto come un prodotto con delle caratteristiche ben precise grazie a metodologia di produzione, ingredienti, percentuale di grasso e zucchero, derivati dal latte o dalla frutta. E’ un dato di fatto che i media oggi stimolano il consumatore/lettore a informarsi dettagliatamente su cosa mangia e cosa potrebbe essere nocivo alla sua salute. La conseguenza è che sempre più consumatori sono informati o se non lo sono, vogliono informarsi… anche su un piccolo piacere come il gelato. Per cui anche il gelatiere dovrebbe sapere, che è bene prepararsi su come parlare del proprio gelato, raccontare attivamente al suo cliente qualcosa su ingredienti, la produzione quotidiana, etc. etc.

Due temi non hanno avuto quasi nessuna attenzione quest’anno e la causa è da cercare in parte anche tra i gelatieri, che non li prendono in considerazione. Il primo riguarda la giornata europea del gelato. Nonostante il comunicato stampa, se mancano iniziative locali nelle gelaterie nessun giornale fa la notizia su questo tema. Purtroppo per questa ricorrenza sono necessari dei piccoli eventi o delle presentazioni, insomma un po’ di pubblicità locale, che potrebbe convogliare attenzione della stampa e dei propri clienti. La seconda notizia di cui non si è quasi parlato quest’anno, dopo anni di numerose notizie è stata la formazione. Poiché i gelatieri non vogliono assumere apprendisti secondo il sistema duale tedesco
e non si sono interessati a fare il corso AdA per certificare le loro gelaterie come aziende, autorizzate a formare i giovani gelatieri, c’è stato il crollo ufficiale di questi numeri nelle statistiche del ministero. I numeri si riferiscono ai gelatieri in grado di formare e agli apprendisti che vogliono diventare gelatieri. Per cui non c’è motivo per i media di scrivere della formazione e del futuro di questo mestiere, perché non ci sono dati sufficienti a giustificare la notizia. Per finire ricordo il tema classico nei giornali ad agosto in Germania: l’igiene. Non mi dilungo, ci sono sempre i controlli regolari da parte dell’ufficio igiene e i risultati vengono dati alla stampa in estate. Purtroppo ci sono ancora tanti gelatieri che non fanno l’HACCP, pur essendo questa una prassi obbligatoria!

In sintesi, l’obiettivo della comunicazione per l’ufficio stampa di Uniteis, è quello di migliorare la conoscenza sul nostro prodotto e in questo modo difenderlo. Con la comunicazione entriamo in dialogo con i giornalisti, che sono per noi essenzialmente i canali di diffusione d’informazioni. Gestire il dialogo con la stampa è un lavoro costante e sempre nuovo – perché ogni giornalista è diverso e si informa in modo diverso. Inoltre è un lavoro, che
va accoppiato a un’attenzione altissima per identificare le intenzioni vere del giornalista, non sempre palesi al primo contatto. Poi è necessario essere prudenti e vigili nel parlare per evitare uscite e affermazioni ufficiali, che potrebbero essere manipolate a nostro svantaggio.

Ma non avendo mezzi per campagne pubblicitarie costosissime abbiamo bisogno dei media ed è solo istaurando un rapporto con i giornalisti, realizzando dialogo reale con loro, che è possibile far parlare di noi, diffondere la conoscenza del gelato, chiarire equivoci, smantellare pregiudizi e confermarci nel nostro ruolo di interlocutore alla loro altezza.

Dr. Annalisa Carnio
Pressestelle Uniteis e.V.
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