Pallina, pallina delle mie brame, qual’è la più bella del reame?

Ogni anno a inizio stagione in questa sede parlo di un tema ricorrente, ma sempre attualissimo e di grande interesse per tutti noi: il prezzo pallina. E ogni volta desidero presentare questo soggetto sotto una diversa angolazione, per focalizzare al meglio la sua rilevanza e l’importanza di saperlo gestire.

Dalla calcolazione del prezzo in termini aziendali, dalla credibilità di questo di fronte a un controllo fiscale o al prezzo come immagine di qualità contro la concorrenza sleale.

Quest’anno presenterò il prezzo-pallina spostando l’obiettivo sulla prospettiva ecologica e parlando di sostenibilità. A partire da quest’anno per il gelato da asporto – per forza di legge – non ci saranno più coppette e cucchiaini di plastica. Molte gelaterie si erano già organizzate durante l’anno scorso utilizzando coppette e cucchiaini biodegradabili. Altre hanno cominciato a proporre il gelato in coppette di cialda con biscotto al posto di cucchiaino. Un tale cambio significa costi più alti: c’è una differenza se io ordino migliaia di cucchiaini di plastica prodotti a basso prezzo in Cina o ordino coppette biodegradabili o di cialda. Sia il prezzo all’acquisto è maggiore e poi con le coppette in cialda e i biscotti al posto del cucchiaino devo preventivare una percentuale di rischio di perdita più alta, perché sia cialde che biscotti sono delicati e possono rompersi durante il trasporto o durante il loro utilizzo. Hanno solo il vantaggio di essere commestibili e quindi ridurmi il volume dei rifiuti.

E qui veniamo a un altro tema: raccolta differenziata, riduzione dell’immondezza e smaltimento rifiuti. I costi per questi servizi diventeranno in futuro sempre più sostenuti, per contribuire a ridurre l’impatto ambientale. Anche per il gelatiere sarà necessario organizzarsi per un contenimento dell’accumulo dei rifiuti in laboratorio e in bottega. Altro esempio a proposito: alcune gelaterie hanno sostituito gradualmente le classiche coppe in vetro – facendo un nuovo investimento – con la ceramica e le coppe di argento come quelle che utilizzavano i gelatieri veneti negli anni ‘60. In questo modo viene ridotto lo smaltimento del rifiuto vetro, poiché si sa bene quanti bicchieri e coppe di vetro si rompono ad ogni stagione. Stiano parlando in generale sia nel consumo da asporto che nel consumo in locale di uscite extra, che vanno contemplate nel conteggio del prezzo di vendita.

Sostenibilità e risparmio delle risorse naturali saranno i temi che nei prossimi anni determineranno in maniera dominante il nostro stile di vita e le modalità di produzione, influendo sul prezzo finale di un prodotto. I politici si occupano attualmente molto di Klimawandel e dei programmi per far fronte a questo. Ora per es. si parla in continuazione di mobilità a basso impatto ambientale e l’auto del futuro sarà ecologica grazie all’elettricità. Conoscete bene i vostri consumi di elettricità in gelateria e i relativi costi. Potete immaginare che con un graduale aumento generico dei consumi di elettricità, il prezzo di questa non scenderà, anzi! Sempre in tema consumi: avete mai riflettuto sul consumo di centinaia di litri di acqua (all’ora!!) per raffreddare la vostra macchina del gelato? E avete mai valutato un recupero di questa acqua per contribuire al risparmio di una risorsa fondamentale in natura e soprattutto per risparmiare voi? Ció significa investimenti per es. per un impianto di purificazione e riutilizzo dell’acqua oppure pensate solo alle lampade Led che consumano meno, ma costano di più all’acquisto? Sono tutti investimenti per stare al passo con i tempi, essere in regola con le normative, essere una gelateria moderna e di successo.

Lunga premessa per ricordare che il prezzo pallina non potrà mai più essere quello di una volta. Le uscite per consumi e gestione aziendale saranno più alte e il prezzo finale dovrà per forza maggiore adeguarsi. Non voglio dilungarmi poi riportando i costi del personale e i costi degli ingredienti. Altre due voci molto indicative nel bilancio. E se qualcuno di voi desiderasse sostenere il contadino locale comprando il suo latte a un prezzo maggiore rispetto a quello al supermercato Lidl o Aldi, certamente sarebbe una strategia marketing di appoggio della micro economia del territorio e un bel biglietto da visita per il vostro cliente, ma comunque dovete in questo caso aumentare il prezzo della vostra bella pallina. Consiglio a tutti coloro, che programmano un ritocco del prezzo della pallina, di esporre un cartello informando i propri clienti che a causa di alcuni dei motivi elencati in questo articolo, con rammarico dovete aggiustare il prezzo se volete mantenere la qualità e un peso dignitoso della pallina. La comunicazione prima di tutto e non una silenziosa modifica al prezzo, sperando che nessuno si lamenti. Se poi qualcuno brontola che il prezzo non è quello di una volta, regalategli una pallina del gusto dell’anno e un sorriso.

Pressestelle Uniteis e.V.
Dott.ssa Annalisa Carnio
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